Gdpr e Scuola: difficoltà e opportunità con il nuovo regolamento sulla privacy

Oltre alle aziende e alle Pubbliche Amministrazioni, anche gli Istituti Scolastici dovranno ottemperare alle direttive e agli obblighi imposti dal GDPR.

La maggiore preoccupazione delle istituzioni scolastiche è l’obbligatorietà della nomina del DPO (Data Protection Officer), ossia del responsabile della protezione dei dati che, qualora dovesse essere un soggetto interno, sottrarrà importanti e fondamentali risorse umane alla scuola. E’ molto probabile però, viste le direttive del nuovo regolamento UE sulla privacy n. 679/2016 che richiedono per il DPO conoscenze specialistiche, che tale nomina debba essere fatta esternamente, obbligando in questo caso la Scuola ad una importante impegno economico aggiuntivo.

I dirigenti scolastici sottolineano e lamentano come tutta una serie di adempimenti burocratici imposti alle scuole, non ultimo proprio l’adeguamento al GDPR, portino le istituzioni scolastiche a trascurare quello che dovrebbe essere l’obiettivo primario della Scuola, e cioè l’educazione e l’istruzione dei nostri ragazzi.

Noi però pensiamo che il nuovo regolamento sulla privacy possa e debba essere visto dalle scuole anche come una opportunità. Va colta l’occasione per fare un po’ di ordine e chiarezza sulla enorme quantità di dati, anche sensibili, che le scuole trattano nell’ambito dei trattamenti legati alle molteplici attività svolte. I dati vanno memorizzati e protetti secondo regole precise che ne tutelino la riservatezza, e l’applicazione puntuale delle direttive imposte dal GDPR porterà proprio a questo.

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