Gli Smart Speaker ‘testimoni’ in tribunale

Alexa in tribunale

Sta succedendo per la prima volta negli USA, dove un giudice, su istanza della polizia, ha chiesto al giudice di ottenere le registrazioni dell’assistente vocale Alexa in quanto potrebbero aiutare nella soluzione di un caso di omicidio.

Al di là del titolo volutamente provocatorio, in realtà, la polizia avrebbe richiesto al giudice di ordinare ad Amazon di fornire le registrazioni dei due assistenti vocali Amazon Echo in possesso di Sylvia Galva Crespo, una donna di 32 anni trovata morta in casa sua nello scorso mese di luglio.

Il principale indiziato è il marito e l’assistente vocale potrebbe aver registrato la lite che avrebbe preceduto la morte della donna. Adam Crespo, il marito, era stato arrestato con l’accusa di omicidio di secondo grado e successivamente liberato su cauzione. Il ‘ruolo’ di Alexa potrebbe essere determinante perchè l’uomo si proclama innocente e continua a sostenere, in assenza di altri testimoni, che la morte della moglie è stata un semplice incidente.

Il dispositivo Amazon Echo è in grado di ascoltare e registrare i suoni che provengono dall’ambiente circostante anche quando non è attivamente in funzione, in modo da potersi attivare al riconoscimento dei comandi vocali. Attualmente gli inquirenti hanno confermato la consegna da parte di Amazon delle registrazioni, non se ne conosce però ancora il contenuto.

Amazon comunica che la società “non divulga le informazioni dei clienti in risposta alle richieste del governo, a meno che non siamo tenuti a farlo per rispettare un ordine legalmente valido e vincolante”. La vicenda apre però una interessante discussione sulla privacy nell’era dell’IOT (Internet Of Things), facendoci scoprire che nelle case cosiddette intelligenti non siamo mai soli, perchè sempre più strumenti interagiscono con l’ambiente registrando comportamenti e abitudini degli occupanti.

Così come per tutti gli altri contenuti, esiste la possibilità di cancellare le registrazioni vocali, anche se pochi sanno di poterlo fare e come farlo. Gli smart speaker “sentono” tutto ma non “ascoltano” tutte le conversazioni perché per farlo devono essere attivati con una un comando preciso. La speranza della polizia di Hallandale Beach è che inavvertitamente Alexa si possa essere attivato registrando le ultime parole della donna.

Vi consigliamo di consultare i dati che il vostro account google registra e memorizza nel corso delle svariate e sempre più numerose azioni che effettuate in Rete, molti di voi, ne siamo certi, resteranno letteralmente a bocca aperta.

Concludiamo, scherzosamente ma non troppo, consigliandovi di disattivare il microfono del vostro smart speaker tramite l’apposito interruttore, tanto più se decidete di perpetrare qualche reato casalingo.

Gianbruno Panizzutti

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