ElsaGate – Genitori, non utilizzate YouTube come BabySitter

Cos’è ElsaGate

ElsaGate è la definizione di una problematica legata a numerosi video presenti nelle piattaforme YouTube e YouTube Kids classificati come “child-friendly” ma che contengono temi e immagini totalmente inappropriate per il pubblico ai quali si rivolgono, e cioè i bambini.

I video appartenenti a questa ‘categoria’, infatti, presentano molto spesso contenuti con pornografia, pedofilia, feticismo, utilizzo di droghe e alcol, uso di armi, automutilazione, insetti e animali spaventosi, ecc. il più delle volte accompagnati a sottofondi musicali altrettanto traumatizzanti. I protagonisti sono molto spesso personaggi ben conosciuti dai bambini come Superman, Topolino, Tom & Jerry, Peppa Pig, Frozen e molti altri utilizzati senza autorizzazione legale.

Proprio la protagonista di Frozen, Elsa, ha dato nome al fenomeno poiché è stato uno dei primi e più diffusi personaggi utilizzati in questi video nelle situazioni più devianti, spesso rappresentata sessualmente molestata e oggetto di violenze. Il termine stesso è composto da Elsa e Gate (un suffisso per gli scandali).

Come funziona

Nonostante le politiche di restrizione di YouTube, questi video spesso riescono ad aggirare gli algoritmi di sicurezza studiati apposta per selezionare i contenuti per bambini, approdando oltre che nella piattaforma YouTube anche in quella più specifica YouTube Kids. Per catturare i piccoli utenti, spesso i titoli e le descrizioni contengono nomi di personaggi famosi o parole chiave come “cartoni animati”, “colori”, “filastrocca” ecc. Gli altissimi numeri relativamente agli accessi li rendono particolarmente redditizi sia per i proprietari che per le piattaforme che li ospitano.

l’80% dei genitori ammette che i figli, in età sempre più precoce, utilizzano lo smartphone di mamma e papà quasi sempre per accedere a YouTube e visionare i cartoni animati che la piattaforma mette a disposizione per i più piccoli. Come in passato è stato per la televisione, oggi molti genitori ricorrono al tablet o allo smartphone per farli giocare.

Oltre ai video con contenuti traumatizzanti, ne vengono prodotti e pubblicati altri che hanno tutte le caratteristiche delle droghe digitali per catturare in maniera morbosa l’attenzione dei bambini. Video studiati apposta per sfruttare tutte le caratteristiche tipiche della dipendenza tecnologica digitale, già usati con successo in molti videogiochi e per veicolare il gioco d’azzardo. La percezione che piattaforme come YouTube siano più sicure e controllabili perché consentono di scegliere i contenuti da mostrare, porta i genitori ad una errata percezione sulla sicurezza dello strumento. La funzionalità di autoplay dei contenuti di YouTube, quasi sempre attiva, mette gli ignari spettatori nelle condizioni di visionare contenuti proposti secondo algoritmi automatici in sequenza continuativa, per ore e ore, spesso senza supervisione genitoriale.

Si stima che YouTube contenga milioni di contenuti di questo genere e giornalmente ne vengono inseriti continuamente senza alcuna forma di contrasto. Google ha finora dimostrato una certa insensibilità nei confronti del problema, limitandosi a promettere la modifica degli algoritmi di selezione automatica dei contenuti e il ricorso a ‘operatori umani’ per proteggere meglio la piattaforma YouTube Kids dedicata ai bambini.

La domanda che sorge spontanea è: Chi ha interesse a produrre e pubblicare questi contenuti? Lasciando ad altri le ipotesi complottiste, a nostro modesto parere la componente principale che spinge questo fenomeno è quella prettamente economica. Si tratta molto probabilmente di organizzazioni molto ben strutturate che si autofinanziano attraverso i guadagni derivanti dalla pubblicità inserita nei contenuti e dai meccanismi pubblicitari di Google. Milioni di visualizzazioni si traducono in lauti e facili guadagni sulla pelle di ignari genitori e bambini, da reinvestire nella produzione di nuovi contenuti. La grafica a basso costo utilizzata per i video, visti i bassi canoni estetici utilizzati per i bambini, rende il sistema ancora più redditizio.

Cosa fare?

In attesa che i titolari dei diritti legati ai personaggi utilizzati produttori, come ad esempio Disney e Pixar, intraprendano efficaci azioni legali per contrastare l’utilizzo non autorizzato dei propri marchi e della loro proprietà intellettuale, e che Google inizi ad occuparsi in maniera efficace e decisa del fenomeno, l’unica difesa che è possibile mettere in campo al momento è l’attento controllo dei genitori. E’ fondamentale non lasciare mai i bambini da soli nell’utilizzare le tecnologie che facilmente possono nascondere minacce più o meno subdole e, per quanto riguarda in particolare i canali YouTube, segnalare tempestivamente eventuali contenuti inappropriati tramite le apposite funzioni.

Youtube resta tutto sommato una delle piattaforme più sicure, ma, come tutte le tecnologie digitali, può nascondere insidie che ogni genitore dovrebbe conoscere e comprendere, per proteggere i propri figli, specialmente i più piccoli, e prevenire eventi particolarmente traumatici.

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